lunedì 7 marzo 2016

Prigioniera per 25 anni

Blanche Monnier, francese, divene nota in passato per essere stata tenuta segregata in una stanza per quasi 25 anni. Dal 1877 al 1901.
La sua liberazione si verificò grazie ad un messaggio anonimo giunto alla polizia.
Così recitava: "Ci terrei ad informarvi di un fatto straordinariamente singolare. Sto parlando di una donna, rinchiusa nell'appartamento di Madame Monnier, denutrita e costretta a vivere da 25 anni in una putrida latrina".
Questa la foto di quando venne ritrovata:


Era ormai 49enne e pesava solo 25 anni. Ridotta a un scheletro era in fin di vita.
I colpevoli di tale orrore furono la madre, 74enne, e il fratello.
Decisero di rinchiuderla dopo che lei si rifiutò di assecondare le loro richieste, che erano quelle di lasciare il suo fidanzato, avvocato, che non era loro gradito.
Loro dissero che lei non era segregata, ma che lì si sentiva protetta, cosa smentita da una vicina che una volta la sentì gridare e chiedere a Dio perchè doveva meritarsi quella prigionia.
La madre venne mandata in un manicomio dove morì 15 giorni dopo.
Il fratello fu condannato a 11 mesi, ma ne scontò solo una parte.
Blanche morì nel 1913 a causa dei problemi anche psicologici causati dalla prigionia.
Liberata riprese qualche chilo ma era ormai troppo debilitata fisicamente per riprendersi.

Il camionista psicopatico

Robert Ben Rhoades nacque il 22 novembre 1945.
Questa una foto del mostro:


Tra il 1989 e il 1990 ha rapito, torturato e ucciso più di 50 donne.
Ha confessato in realtà solo 3 delitti.
Arrestato a 18 anni per problemi alla guida, si arruolò poi in marina e durante quel periodo suo padre venne arrestato per molestie nei confronti di una 12enne, che poi si suicidò.
In seguito divenne atuotrasportatore.
In realtà trasformò il suo camion in una camera delle torture, dove rinchiudeva le sue vittime.
Famosa è una foto che lo psicopatico killer scattò ad una ragazzina di 14 anni, Regina Kay Walters, poco prima di ucciderla e costringendola ad indossare un vestito nero.
Ecco la foto:


Venne condannato a morte, ma per volontà dei familiari delle 3 vittime che aveva riconosciuto di aver ucciso la pena venne tramutata in carcere a vita.

domenica 6 marzo 2016

Il reverendo pazzo

Parliamo di James Warren Jones, detto Jim.
Nacque il 13 maggio del 1931 e morì il 18 novembre 1978.
Perchè è divenuto famoso? Semplice: perchè convinse ben 909 persone a suicidarsi in massa, a Jonestown.
Egli fondò la setta religiosa Peoples Temples


Nacque a Lynn, nell'Ohio e si iscrisse da giovane a Ku Klux Klan e in seguito cominciò a frequnetare le chiese e ad appassionarsi ai sermoni, decidendo poi di fondare una propria chiesa: la Peoples Temples Christian Church. Nel frattemo si era anche sposato.
Nel 1972 fondò una cooperativa agricola spostandosi da Indianapolis a San Francisco.
In realtà sembra che odiasse il cristianesimo e che fosse anzi fondamentalmente un comunista, ma che utilizzò il cristianesimo per avvicinare gente alla sua congregazione.
Pian piano cominciò a dare segni di squilibrio mentale.
Cominciò a dire di poter compiere miracoli e voci di molestie sessuali verso i suoi adpeti cominciarono a serpeggiare.
Alcuni, lui compreso, invece sostennero che erano tutte fandonie fatte credere dal governo statunitense, che vedeva in lui un pericolo pubblico per via del fatto che sempre più gente ne era affascinata.


Messo sotto accusa decise di emigrare con i suoi adepti e si spostarono nella Guyana, dove con il consenso del governo prese possesso di alcuni terreni nella giungla.
Era la nuova terra promessa e più di mille persone lo seguirono in quella follia.
Siamo nel 1977.
Era quello il posto per isolarsi dal mondo e pregare.
L'anno seguente ricevette la visita di un deputato del congresso americano, Leo Ryan, che voleva accettarsi di cosa stessero combinando in quel posto.
Uno degli adepti di Jim Jones fece pervenire di nascosto un bigliettino al deputato denunciando condizioni di schiavitù dei membri della setta e quando l'elicottero con cui era arrivato il deputato stava per ripartire venne ucciso a colpi di mitra insieme a dei giornalisti che lo accompagnarono.
Poco dopo comunicò ai membri che era tempo di lasciare questo mondo e convinse tutti a bere una pozione velenosa, anche bambini, molti dei quali piangevano e non volevano morire.
Il reverendo si sparò poi un colpo di pistola.
Morirono insieme a lui 909 persone e ne restarono in vita 127, tra cui suo figlio.
Ecco cosa vide chi si recò la prima volta iin quel posto dopo il tragico evento:


sabato 5 marzo 2016

Il clown pazzo

Parliamo in questo articolo di John Wayne Gacy. Eccolo nella foto:


Quest'uomo tra il 1972 e il 1978 rapì e torturò 33 persone ed a lui si sono ispirati per la realizzazione del film Twisty, dove la parte del clown killer ricorda proprio quella di Gacy, che si vestiva simpaticamente da clown facendo divertire le persone che non sapevano cosa nascondesse il suo animo pazzoide.


Con questo sistema attraeva alcune delle sue vittime.
Era chiamato per feste di compleanno di bambini e si faceva chiamare Pogo il clown.
Amava anche dipingere e alcuni suoi quadri sono stai venduti a cifre altissime.
Uno è stato addirittura acquistato da Johnny Depp.
Venne condannato a morte e giustiziato nel 1994.
Queste alcune delle sue vittime:


Da giovane frequentava associazioni religiose, di volontariato, boyscouts ed era un gran lavoratore, benvoluto e rispettato. Inoltre si era sposato ed aveva due figli.
Venne un giorno accusato di molestie sessuali da un adolescente e per questo condannato a 10 anni scontandone però solo due.
Uscito di galera però perde amici e moglie, anche perchè frequentava molti adolescenti e il dubbio che facesse cose strane affiorò nella mente delle persone.
Ma riesce comunque a trovare un lavoro in un ristorante e a risposarsi.
Nel suo giardino di casa si sentiva sempre un forte odore e non si capiva bene da cosa dipendesse. come se qualcosa fosse marcito.
La polizia cominciò a sospettare di lui ed egli arrivò a confessare di aver ucciso un ragazzino che lo ricattava e fece ritrovare i resti. Ma quella puzza in giardino non si spiegava ancora.
Quando la polizia decise di vederci chiaro e di scavare nel giardino, dopo ben due mesi di scavi trovarono 26 corpi, più altri 6 nelle vicinanze.
Pare che anche il romanzo Pennywise, scritto da Stephen King, sia stato ispirato dal mostro.
Cliccando sul link sotto potrete ascoltare una puntata dedicata a lui da Carlo Lucarelli in radio:

giovedì 3 marzo 2016

Internet nascosto e spaventoso

Parliamo di Deep Web, la parte del web nascosta e che bisogna se possibile evitare di conoscere se non in superficie, come cercherò di fare anche con questo breve articolo.
Si parla di gente malata, con seri problemi mentali, gente che fa cose orribili.
Molta notorietà ebbe il caso di Daisy's Destruction.
Il video pare ancora circoli nei meandri del web, video che anche se si dovesse intercettare NON VA ASSOLUTAMENTE VISTO, anche perchè si incorre in problemi seri con la giustizia, e ci mancherebbe altro che così non fosse.
Ci sono altri video simili, noti, di cui ho intravisto i nomi, ma che non mi interessa nemmeno ricordare o riportare qui, basti quello già menzionato che serve per spiegare di cosa si sta parlando.
Nel febbraio del 2015 nelle Filippine venne arrestato un uomo d'affari australiano, tale Peter Gerard Scully. Questa la sua foto:


Questo mostro schifoso è accusato di aver abusato sessualmente di più di 10 bambine, ma questo non è tutto. Ma premettiamo che il bastardo si è difeso dichiarando in un'intervista che i suoi crimini dovrebbero essere studiati da uno psichiatra, facendo intendere di essere malato, sperando così in una pena meno dura di quello che meriterebbe.
Originario di Melbourne, tra l'altro truffò economicamente molte persone, accumulando più di 100 reati che gli sono stati contestati, oltre al resto.
Ma andiamo al dunque. Il bastardo, non mi viene da chiamarlo altrimenti, decise di metter su un sistema di live-streaming/pay per view andando incontro a una richesta enorme di persone, malate come lui, che volevano vedere in diretta bambini torturati e uccisi.
E così fece.
Girò un video, il cui titolo ho citato in alto, dove il mostro riprende l'ex compagna, tale Carmen Ann Alvarez, allora 17enne e a sua volta violentata dal mostro, ma incredibilmente legatasi a lui, e non fu il solo caso, torturava in maniera orrenda e poi uccideva una bambina di soli 18 mesi, Daisy, infine uccisa.
Il tutto venne appunto registrato e inviato in rete, dietro pagamento di denaro.
Nel video oltre alla povera bambina ce n'era anche un'altra, Quinie, di 5 anni.
Vennero approcciate dalla 17enne il giorno prima in strada. Erano bambine povere. Gli offrirono cibo e le lavarono.
Il giorno dopo vennero costrette a baciarsi e a scavare poi una fossa dentro la quale venne poi seppellita un'altra bambina di 10 anni.
In questa foto sotto il ritrovamento dei resti della bambina seppellita.


Qui sotto infine trovate il link per vedere la prima parte di un'intervista realizzata da una giornalista, tale Ms Brown, al mostro, con immagini anche del momento dell'arresto:


Nelle Filippine non vige più la pena di morte dal 2006, ma si sta pensando di reintrodurla eccezionalmente per quest'essere abominevole.
Egli dichiara che accetterà le decisioni della corte ma che le cose sono molto meno gravi, a suo vedere, di quello che sembrano.
Speriamo venga presto consegnato all'inferno.


venerdì 19 febbraio 2016

Disperso nel Sahara

Mauro Prosperi è un atleta italiano specializzato nelle lunghe maratone.
Nel 1994 l'ufficiale di polizia decide di partecipare alla Marathon des Sables, in Marocco, che prevede anche l'attraversamento di una parte del Sahara.
Il 4° giorno di gara, a causa di una tempesta di sabbia, perde l'orientamento e scopre di essersi perso nel mezzo del deserto.
Si ritrova praticamente, a sua insaputa oltre confine, in Algeria.
Per sopravvivere in quei giorni dovette bere la propria urina, nonchè il sangue di pipistrelli che trovò all'interno di una caverna, oltre a topi e serpenti.
Terrorizzato dall'idea di morire disidradato tentò il suicidio, tagliandosi le vene, ma il sangue a causa del caldo era troppo denso e non riuscì nel suo intento.
Solo dopo 9 giorni venne intercettato da un gruppo di nomadi che lo rifocillò e lo portò all'ospedale.
Aveva percorso 300 km nella direzione sbagliata e perso 18 chili.
Nonostante quest'esperienza partecipò poi altre sei volte alla gara e scrisse un libro sulla sua disavventura.


giovedì 11 febbraio 2016

Il ponte da dove i cani si suicidano

Siamo in Scozia, Overtoun Bridge, ponte costruito nel 1895.
Da questo ponte si sono suicidati molti cani nel tempo.
Si portano a metà del ponte, si affacciano verso il basso e quindi si gettano nel vuoto, morendo.
Alcuni cani sono sopravvissuti alla caduta, ma sono poi tornati gettandosi di nuovo.
Questo almeno è quello che si narra.
Il fatto è davvero misterioso.


Alcuni sostengono che vi siano degli spiriti, altri che i cani vengano attirati da un suono o da odori a noi impercettibili, fatto sta che il ponte ormai è tristemente noto come il ponte dei suicidi dei cani.